mercoledì, giugno 30, 2010

In Fase di transizione



Agli amici che, ogni tanto, hanno la bontà di dare un'occhiata al mio Blog (ma lo stesso vale, in misura diversa, per il Sito), devo qualche parola di spiegazione. Sono un po' meno attivi, da un po' di tempo, entrambi: Sito e Blog.
Non è trascuratezza, credetemi. Sono gli effetti di una fase di transizione.
La fine del mio impegno istituzionale in Consiglio Regionale (in seguito all'esito delle Primarie PD, di cui ho avuto già occasione di scrivere e su cui non voglio ripetere considerazioni già svolte, ed al conseguente e scontato esito delle elezioni regionali con "liste bloccate") ha comportato non pochi cambiamenti. Il ritorno al lavoro di insegnamento (che ho sempre sempre cercato, per come sapevo, di svolgere con cura e con attenzione, ma che comporta un impegno non piccolo, soprattutto in una scuola profondamente cambiata) e la cura per la rivista "Testimonianze" (che continua, con determinazione, nel suo cammino, ma in mezzo a non poche difficoltà, in temoi di crisi e di indiscriminati "tagli" alla cultura) hanno assorbito energie e ridefinito tempi e priorità da osservare.Il Blog (un po' in ritardo negli aggiornamenti ) e il Sito (che, in alcune parti, relative alla "dimensione Regione", ha da essere rivisto) ne hanno inevitabilmente risentito.
Era, ritengo, un precisazione dovuta, relativamente agli "effetti collaterali" di una vicenda, come quella di chi scrive, che (sia pure in un ambito specifico e particolare), al di là degli aspetti più direttamente personali, presenta dei risvolti "paradignatici" di carattere politico. Sui quali un minimo di riflessione potrebbe essere utile per trarne qualche insegnamento.
Rimane l'intendimento di continuare nell'impegno (sui temi "consueti", della "cultura diffusa", dei diritti e della convivenza, "riforma della politica") di carattere civile. Debitamente riaggiornati, i Blog e Sito (che presto verrà parzialmente ristrutturato) continueranno a darne conto.

sabato, maggio 01, 2010

Riflessioni "controccorrente"nel giorno del 1 Maggio

La cultura del lavoro fra memoria e futuro": è il tema che si pone e che si impone alla nostra attenzione il Primo Maggio. E che ci fa ricordare che, accanto ai (fondamentali) diritti civili ed ai diritti di libertà, i diritti sociali fanno parte a pieno titolo della cultura di una società che voglia definirsi democratica e rispettosa della dignità umana. Tanto più se (come nel caso della Costituzione repubblicana del nostro Paese) la società deve essere "fondata sul lavoro".
Politicamente, c'è una riflessione di fondo da fare: cosa significa, e cosa può essere, negli anni duemila, una società "fondata sul lavoro"? Essere conseguenti con tale principio sarebbe, oggi, un bell'impegno. E una bella scommessa.

lunedì, marzo 08, 2010

Toscana: le riviste nel Testo Unico della Cultura.




Nella seduta del Consiglio Regionale con cui si sono chiusi i lavori d’aula della presente Legislatura è stato approvato il Testo Unico della Cultura della Regione Toscana.
Si tratta di un importante provvedimento legislativo che non solo accorpa e riordina ma che contribuisce anche a ridisegnare l’intero quadro della normativa legislativa della Regione Toscana in materia di cultura.
All’interno dell’articolato del Testo Unico, in seguito ad un approfondito lavoro in Commissione cultura ed alla stessa discussione finale al momento dell’approvazione, sono state recepite non poche delle istanze contenute nel Progetto di Legge relativo alla Tutela, alla Valorizzazione ed alla promozione delle riviste di cultura in Toscana, presentato, a suo tempo, da chi scrive e da altri consiglieri regionali e discusso pubblicamente nel Convegno dedicato al tema: Investire nella parola scritta.

In particolare, il Testo Unico prevede:
la " promozione e valorizzazione delle pubblicazioni culturali della Toscana con particolare riguardo alle riviste e alle produzioni della piccola e media imprenditoria";

la " promozione del dibattito culturale contemporaneo, ivi incluso quello relativo alla storia culturale della Toscana, al fine di garantire il pluralismo e il diritto di manifestazione del pensiero alle espressioni culturali non sostenute dal mercato dei consumi culturali, anche attraverso il sostegno a iniziative editoriali e all’editoria piccola, media e periodica toscana di ambito culturale";
le seguenti azioni miranti a promuovere riviste e piccola editoria
" l’istituzione dell’elenco regionale delle riviste toscane di cultura, al quale potranno essere iscritte le riviste di cultura in possesso dei requisiti che saranno individuati con apposito regolamento";
la promozione della conoscenza delle riviste toscane di cultura iscritte nell’elenco regionale e delle loro produzioni editoriali attraverso gli esistenti canali informativi all’interno dei vari strumenti di comunicazione istituzionale;
la promozione della conoscenza dei piccoli e medi editori e delle loro produzioni editoriali attraverso la creazione di canali informativi entro i vari strumenti di comunicazione istituzionale;
la presentazione di pubblicazioni, incontri con gli autori, convegni e conferenze, cui la Regione provvede assicurando il coordinamento con gli enti e le istituzioni locali e scolastiche;
l’attività di intermediazione con gli enti locali, consorzi, aziende pubbliche e private, associazioni, al fine di favorire la conclusione di accordi, convenzioni tra piccoli e medi editori ed i canali della distribuzione;
la realizzazione di una banca dati dei piccoli e medi editori, anche avvalendosi della collaborazione del Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM);
la diffusione della fruizione dei prodotti editoriali e delle riviste di cultura attraverso i sistemi bibliotecari presenti nella Regione;
la partecipazione dei piccoli e medi editori e delle riviste di cultura alle fiere del libro, nazionali e internazioni, avvalendosi delle proprie strutture, di APET-Toscana Promozione e della Fondazione Sistema Toscana;
la previsione di contributi straordinari per progetti relativi all’innovazione multimediale al fine di un’ampia diffusione dei contenuti culturali;
azioni intraprese per la promozione e valorizzazione delle riviste toscane di cultura, con specificazione dei contributi straordinari per l’innovazione multimediale concessi nell’anno precedente".

Ovviamente l’applicazione delle indicazioni contenute nel Testo Unico è rimandata alla prossima legislatura e al Regolamento applicativo che dovrà, allora, essere messo a punto.
Ma la menzione, in un provvedimento legislativo di questa portata, delle riviste di cultura e della piccola editoria e l’impegno così assunto dalla Regione Toscana in merito alla messa in atto di strategie miranti alla loro diffusione e valorizzazione costituiscono un primo, e inedito, risultato politico di cui credo sia giusto dar conto e sottolineare la rilevanza.

giovedì, dicembre 24, 2009

Valutazioni di un ex candidato alle Primarie




Cari amici,
questa è l'ultima comunicazione relativa alla campagna "Idee in cammino". Un percorso che ha prodotto iniziative belle, partecipate, dense di contenuti. Semi che, comunque, qualcosa produrranno.
I risultati decorosi e la sconfitta
I risultati elettorali conseguiti da chi scrive sono più che decorosi: 924 (novecentoventiquattro) voti. Che sono tutti voti "veri" (non come quelli prodotti da catene di comando, notabilati, apparati e nomenklature) e che considero, grato, come altrettanti attestati di stima. Del resto, l'affluenza al voto è stata bassissima e anche i candidati che si sono meglio piazzati non hanno avuto i risultati eclatanti per i quali, spesso con dovizia di mezzi, avevano lavorato (e che incautamente avevano preannunciato)
Comunque, il risultato, pur onorevole e più che sufficiente a poterne uscire politicamente "a testa alta", mi assegna il decimo posto. Non utile, salvo eventi imprevedibili, ad una mia rielezione in Consiglio Regionale. Un risultato onorevole, dunque, e una sconfitta. Alle sconfitte non vanno cercate attenuanti. Vanno, intanto, accettate ed elaborate per quel che sono. Ma sull' infelice vicenda delle cosiddette Primarie qualche riflessione si impone. Riflessioni che, per quel che mi riguarda, nascono non certo dall'amarezza della sconfitta (ai fini della rielezione in Consiglio Regionale), ma dalla volontà di fornire un contributo politico al dibattitto pubblico che tutti ci riguarda, Sull'impianto stesso di questa Legge elettorale della Toscana, per iniziare.
Una distorsione della democrazia?
Dice bene, ancora una volta, il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti ("Corriere Fiorentino", 15 Dicembre), che registra e critica la grottesca anomalia di un sistema in cui "noi avremo due milioni e ottocentomila toscani che non scelgobo i candidati, e sono quelli che andranno a votare (alle Regionali di Marzo n.d.r.) e centomila che hanno scelto i candidati (nelle Primarie n.dr.) ". A questa autentica distorsione della logica più elementare della democrazia, si aggiunga quanto da noi più volte denunciate: il silenzio assordante che ha accompagnato la preparazione delle Primarie. Un silenzio la cui responsabilità , questa sì, davvero primaria (oltreché del "depotenziamento" delle Primarie indotto dalla mancata competizione fra i candidati presidenti, dal momento che il PD ha optato per un candidato unico, peraltro ottimo, come Enrico Rossi) è degli organi istituzionali che avrebbero dovuto informare i cittadini dell'importanza del passaggio elettorale e che questo compito non lo hanno assolto, o lo hanno assolto in maniera del tutto insufficiente. I cittadini, in percentuali elevatissime, non sapevano che c'era un importante passaggio elettorale o (cosa più grave) non sapevano dove erano i seggi. Di più: ai cittadini che si recavano al seggio sbagliato non si sapeva dire quale fosse e dove fosse il seggio in cui avrebbero dovuto recarsi. In alcune situazioni, come mi è stato personalmente e direttamente riportato, i vigli urbani, interpellati in merito, non sapevano e non erano stati informati che vi era una scadenza elettorale.
Le responsabilità politiche
Vi sono, poi, in tutta questa vicenda, responsabilità politiche evidentissime. A partire da quelle della dirigenza regionale del PD. Che prima ha messo a punto e fatto approvare un listino regionale (i cinque candidati che vengono sottratti alle Primarie e che vengono messi direttamente in posizione sicura in lista per le Regionali) che parla da solo.
Il "listino" dovrebbe essere il "biglietto da visita" del Partito. Dovrebbe essere fatto anche per accogliere, almeno parzialmente, esponenti della società civile, del mondo della cultura, delle professioni e del lavoro. Invece, il listino è stato composto secondo una logica squisitamente partitocratica e correntizia.
La successiva fase delle Primarie, poi, è stata del tutto "non governata" (secondo l'interpretazione più benevola). Si sono registrate situazioni di gravissima asimmetria.
In Provincia, i territori venivano, spesso, rigidamente "bloccati" sul sostegno a singoli candidati (in una competizione che si svolge in una circoscrizione elettorale provinciale!), mentre a Firenze-città veniva teorizzato (e brutalmente praticato) una sorta di "libero mercato" delle candidature. Con il piccolo e trascurabile dettaglio che venivano messe, senza alcuna mediazione, sullo stesso piano, potenti e consolidate macchine di raccolta del consenso e campagne totalmente autogestite, autofinanziate e basate sull'apporto generoso del volontariato dei giovani, degli amici e di esponenti della società civile. Come, appunto, è stata la nostra.
Ancora, in difesa della "buona politica"
Giova ripeterlo: quasi mille voti, conquistati in assoluta povertà di mezzi e con la forza delle idee, sono un piccolo "capitale politico". Che non verrà disperso.
Si riparte dalla società civile. Prima di tutto, dalla Rivista "Testimonianze" (che chi scrive ha onere e onore di dirigere). Una rivista che, come sempre, nel rispetto del pluralismo interno delle posizioni, nella valorizzazione del lavoro comune di credenti e non credenti, continuerà il suo lavoro culturale in difesa e a sostegno della "buona politica".
A quelli che, nel complesso "passaggio" che abbiamo appena alle spalle, in varie forme, mi sono stati generosamente, fattivamente ed affettuosamente vicini, invio un ringraziamento, un abbraccio e l'invito ripetuto a "non mollare".

Severino Saccardi

giovedì, dicembre 03, 2009

Dichiarazione di voto di una scarpa sinistra.


Ieri sera, a Scuola-Città Pestalozzi c'era una festa. Dedicata all'amica Gabriella Lisi (che ha un'autentica passione per le calzature). Tema della serata, dunque, le scarpe. La brava Anna Lucheroni ha proposto alcuni deliziosi testi. Tra cui, questa "Dichiarazione di voto di una scarpa sinistra" che parla, in maniera trasparente delle Primarie e della mia candidatura. La trascrivo per gratitudine. Severino Saccardi.
" Non so se sia proprio il caso. Chi lo decide se è il caso o non è il caso? Mi prendo la responsabilità di deciderlo io, questa volta. Il giorno 13 scenderò le scale di casa mia, camminerò sul marciapiede fino al semaforo, aspetterò il verde, attraverserò, entrerò dentro un edificio, dentro una cabina e voterò il nome del mio rappresentante. E non lo voterò per amicizia o per convenienza. Non lo voterò perché se eletto potrà mettermi delle zeppe o farmi avere dei privilegi, quali lucidi migliori, calzanti migliori, contenitori migliori. Non me li darà. Ed io non li chiederò. mI piacerebbe averlo come mio rappresentante per tutto ciò che non gli chiederò. Ho bisofno estremo di sapere che qualcuno, al di là delle mode, delle convenzioni, delle opportunità, continui a battere la strada del dialogo fra culture e religioni, della riflessione sui grandi temi planetari dei diritti umani, del rispetto ambientale, della cooperazione, della solidarietà e della pace.Ne ho bisogno. Altrimenti mi rivolgerei a un grossista, a un rappresentante di famose marche, a un agente pubblicitario, a un venditore di pellame. Io il giorno 13 scenderò le scale di casa, camminerò sul marciapiede fino al semaforo, aspetterò il verde, attraverserò, entrerò in un edificio, dentro una cabina, aprirò una scheda e voterò il nome del mio rappresentante. E concludo dicendo che non spiegherò meglio di così a meno che non mi si chieda di farlo. Non è propaganda gratuita. E' econvinzione.(Dichiarazione di voto di una scarpa sinistra per un rappresentante...di scarpe).ANNA LUCHERONI

giovedì, novembre 26, 2009

Una poesia di stretta attualità (politica)


Il mondo vuol vedere la speranza sul viso.
Per gli statisti diventa d’obbligo il sorriso.
Sorridere vuol dire non darsi allo sconforto.
Anche se il gioco è complesso, l’esito incerto,
gli interessi contrastanti – è sempre consolante
che la dentatura sia bianca e ben smagliante. Ho qualche dubbio. Gli statisti, se fosse vero,
non dovrebbero sorridere il giorno intero.
Solo a volte: perché è primavera, tanti fiori,
non c’è fretta alcuna né tensione in viso. (…)
Wislawa Szymborska