domenica, marzo 29, 2009

Chiude anche la LEF



Da giorni, ormai, lo sappiamo: chiude anche la LEF.
Una grande libreria fiorentina. Anzi, più che una libreria. Uno storico punto di incontro e una sorta di "focolare" culturale, cui hanno fatto riferimento personalità come La Pira, Don Milani, Balducci, Gozzini e Meucci. L'attività editoriale continuerà (gestita da Giannozzo Pucci), ma la chiusura della libreria è un (altro) brutto colpo all'immagine e alla vita culturale di Firenze. L' utile "provocazione" di Franco Cardini (che sostiene che gli intellettuali devono personalmente mettere mano al portafoglio per impedire la chiusura) non è altro che il classico "sasso in piccionaia". Fa intelligentemente rumore, ma non serve. E' nella dimensione pubblica (e istituzionale) che, sia pure in tempi di"vacche magre" e di scarsità di risorse, va aperto un dibattitto per la tutela, non assistenziale, della "cultura diffusa". Che è un patrimonio inestimabile di Firenze e della Toscana.
E' la strada maestra per non ritrovarsi, così spesso, a dover piangere sul latte, ormai, versato.
Alla LEF, comunque, per quanto negli anni ha rappresentato, un convinto "GRAZIE".

giovedì, marzo 12, 2009

Sono universali i diritti umani?



Sono universali i diritti umani? Viene da dubitarne-non in linea di principio, sia chiaro, ma in linea di fatto- perché sono troppi i dittatori e i torturatori che la fanno da padroni. Eppure, la recente incriminazione, da parte della Corte penale internazionale, del sudanese Omar Al Bashir, accusato di gravissimi crimini in relazione al drammatico "caso Darfur" rappresenta un passaggio molto importante.
Alcuni potenti della Terra (soprattutto la Cina) si sono prontamente schierati con l'incriminato e i soliti commentatori "realisti" hanno accusato la Corte di peccare di velleitarismo e di aver preso una decisione "inopportuna". Ma per i poveri, i disgraziati ed i perseguitati del mondo, sapere che, finalmente, il diritto inizia a reclamare la sua validità al di là delle frontiere e dello sbandierato paravento del rispetto della "sovranità nazionale" rappresenta un segnale davvero nuovo. Un segnale di speranza.