mercoledì, maggio 31, 2006

Oriana Fallaci e la "nuova frontiera" di Colle Val d'Elsa

Leggo della nuova esternazione (su un'importante pubblicazione americana) di Oriana Fallaci.
Con il linguaggio che ormai le è abituale, parla di Toscana, di Colle Val d'Elsa in particolare e della costruzione della futura Moschea. "Una moschea 'nella terra di Giotto'?, si stupisce Oriana, aggiungendo che provvederà lei stessa a farla saltare con dinamite imprestata dagli anarchici di Carrara. Oriana Fallaci- che pure è stata, nelle sue controverse vicende di vita, interprete di un giornalismo coraggioso (si pensi alla denuncia della strage degli studenti a Città del Messico nel lontano 1968)- ripete oggi ossessivamente gli stessi motivi. Con un linguaggio e delle modalità che ne rendono impossibile la ricezione degli stessi elementi di veritàinterna"(v. sottovalutazione dell'aggressività del fondamentalismo) che alcune parti del suo discorso potrebbero contribuire a far recepire. Manca, al solito, nel discorso "fallaciano" ogni distinzione fra fondamentalismo "islamista" e società e civiltà islamica. Manca la percezione del bene che il dialogo con comunità aperte e coraggiose come quella islamica della Valdelsa possono fare alla democrazia ed al conseguimento, da parte dell'insieme della nostra società, di una più matura cultura della convivenza e di una nuova frontiera dei diritti di cittadinanza.

4 commenti:

DroMan ha detto...

Oh, finalmente un po’ di tritolo nelle discussioni pseudo-buoniste e ingenuo-conciliatrici del dibattito italiano. In un paese dove una figura piatta e gerontopatica come Ciampi viene esaltata da ogni parte la vomitata fallaciana merita rilievo. E, diciamoci la verità, qualche stimolo (stavolta nel suo senso ambivalente) lo da. Anche nel suo millantare amicizie anarchiche, tanto improbabili da evocare un orizzonte fantascientifico quasi da viaggio lisergico. Un po’ di fantasia ed estremismo stavolta giova alla noia.
Tanto per dare voce agli amici anarchici citati dalla Fallaci allego la comunicazione della Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana.

“Tutte le religioni sono, per noi, uno strumento di potere e di dominio, ma la nostra lotta per la libertà da ogni condizionamento clericale o religioso degli individui e della società non ha nulla a che fare con la visione oscurantista di Oriana Fallaci. Gli scontri di civiltà che eccitano tanto la fantasia dei guerrafondai come Fallaci non appartengono al patrimonio culturale e politico dell'anarchismo, perché gli anarchici sono internazionalisti e antirazzisti per definizione.
Proprio per questo noi non abbiamo - né vogliamo avere - nulla a che fare con questa persona, la quale farebbe meglio a non millantare amicizie o comunanza d'intenti con gli anarchici di Carrara o di qualunque altro posto nel mondo. Non si permetta la signora Fallaci, o chi per lei, di usare il nostro nome per pubblicizzare i suoi deliri di distruzione, siano essi di una moschea in Toscana o di tutto ciò che non rientra nei suoi schemi bigotti e reazionari.”

Chi poi avesse il coraggio di leggersi il lunghiiiiiiiiiiisimo articolo uscito sul New Yorker, può andare a questo indirizzo:

www.newyorker.com/fact/content/articles/060605fa_fact

Anonimo ha detto...

Caro professore, condivido a pieno il suo commento sulle parole di Oriana Fallaci, dalla quale ormai non ci si può aspettare altro che tristi esternazioni, mi sembra. Di fronte a parole di tale durezza e...non so trovare un termine adatto...rimango semplicemente interdetto. Non credevo che potesse arrivare a tanto. Gli ostacoli verso una società veramente aperta sono purtroppo molti. proviamo con il dialogo.

Alessandro M

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)