domenica, giugno 15, 2008

Lo straniero


"Lo straniero" era il titolo di un piccolo, grande libro di Albert Camus. "Straniero" è spesso (sostanziale) sinonimo di "strano". Chi viene da fuori ispira curiosità mista a diffidenza se non ad aperta ostilità. Eppure, di origine straniera sono non solo colf e badanti, manovali e inservienti che soccorrono ai nostri bisogni materiali. Perfino l'assistenza spirituale (per chi crede) si presenta, sempre più, con il volto "strano" e "straniero" di religiosi vietnamiti, latinoamericani e polacchi. Sono spesso "extracomunitari" coloro che, sui cantieri, ignari delle norme di sicurezza (o fatti lavorare in condizioni di precarietà) cadono dalle impalcature. Come è successo, venerdì scorso, a Settimo Milanese. Dove sono morti due giovani lavoratori egiziani. Clandestini e irregolari. Insomma, non c'è solo il (pur importante e reale) tema della sicurezza. Che va affrontato con strumenti efficaci e responsabili. E' il tema dello "straniero" (verso cui siamo così diffidenti e di cui abbiamo così bisogno) che richiede complessivamente un sussulto di consapevolezza etica e politica all'altezza dei problemi del nostro tempo.

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